21 Ottobre 2016

Quattro cernuschesi insigniti della medaglia della Liberazione. Nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano sabato scorso si è tenuta la premiazione dei 199 partigiani ancora viventi dei Comuni della Città Metropolitana. Il riconoscimento, per i 70 anni della Liberazione, era stato assegnato lo scorso anno dal ministero della Difesa, ma solamente nei giorni scorsi c’è stata l’assegnazione vera e propria. E Cernusco ha visto quattro suoi concittadini salire sul palco per ricevere l’onorificenza per il loro prezioso servizio al Paese. Anzi, per la verità sono stati tre, perché Luigi Manzoni era assente per motivi di salute. Gli altri premiati sono stati Cesare Beretta, Mario Manzoni e Tarcisio Pirola. Presenti il sindaco Eugenio Comincini e il vice presidente della sezione locale Anpi, Giovanna Perego.
«A loro e a tutti gli altri combattenti per la libertà presenti alla cerimonia»  ha detto il primo cittadino, «così come a quelli che già ci hanno lasciato, deve andare il grazie e l’ammirazione di tutti gli italiani liberi e forti, amanti della democrazia, animati da vera e sincera passione civile, per il contributo che hanno dato a costruire un’Italia nuova».
L’Anpi locale ha voluto rendere omaggio in particolare a Cesare Beretta, accompagnato alla cerimonia dalla moglie Giuseppina Lazzaroni e dai figli, con cui in passato ha collaborato per diffondere i valori della Resistenza. «Nome di battaglia Alfredo, nato a Pioltello nel 1924, Cesare ha combattuto in Piemonte a partire dal maggio 1944, inquadrato nella IV Brigata Garibaldi I Divisone Cuneo “Leo Lanfranco”» raccontano i responsabili Anpi. «Quelli passati in montagna sono stati mesi faticosi, pieni di sacrifici e di rischi, durante i quali Cesare ha avuto anche l’opportunità di formarsi politicamente e vivere a contatto con i partigiani di varie tendenze politiche. Sceso in pianura il 23 aprile del 1945, per la liberazione di Torino, nel maggio 1945 ha fatto ritorno a Pioltello, dove ha continuato a fare attività politica nel Pci e militanza nell’ANPI locale, alla quale è rimasto iscritto per tanti anni. Cittadino cernuschese dal 1984, in questi ultimi anni Cesare è stato un preziosissimo testimone, con i suoi racconti crudi, veri, profondamente umani».